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ultimo aggiornamento: 07/09/2010
Tre Bignole Cento Lire - edizioni SE.DI.CO. (Lorenzo Fornaca)
Dove:
Who:Enzo Aliberti edizioni SE.DI.CO., edizioni SE.DI.CO. (Lorenzo Fornaca)
Raccolta di “Racconti Valbelbesi”, come ha voluto simpaticamente sottotitolare lo stesso autore canellese
Dieci racconti della memoria, territoriali, pieni di ironia a volte bonaria, a volte trasgressiva e con alcuni passaggi anche piccanti. Ognuno dei racconti è preceduto da un breve cappello introduttivo e da un paio di proverbi della Valle Belbo che lo scrittore ha voluto porre come paletti a difesa dell’identità paesana. Inoltre, i testi sono arricchiti da una serie di immagini, alcune delle quali ormai storiche, che documentano il tempo passato e la metamorfosi dei luoghi.
Un cenno sul titolo: “Tre bignole cento lire”. Bignola è il termine dialettale che indica bigné, la pasta dolce rigonfia e piena di crema, panna, cioccolato, ecc. L’Autore ha tratto il titolo da un fatto da lui descritto ne “La casa rossa”, uno dei dieci racconti: un vecchio pasticcere sosteneva che i canellesi si dimostravano grandi lavoratori, innovatori, inventori, pionieri dell’industria enologica ma che in fatto di finanze valessero zero perché non possedevano lo spirito del commerciante, né tantomeno del mercante. A riprova delle sue convinzioni, un giorno il pasticcere espose nella sua vetrina un cartello provocatorio: Una bignola 30 lire, tre bignole 100 lire. Ebbene, a conferma della sua tesi, la maggior parte dei suoi clienti aveva ordinato 3, o multipli di 3 bignole a 100 lire, senza fare calcoli sulla effettiva convenienza. “Tre bignole cento lire” è quindi l’ironica definizione della personalità dei canellesi antichi.
Una preziosità: l’illustrazione di copertina è opera di Massimo Berruti di Azzurro Cielo, l’ex pluricampione italiano di palla a pugno, che ha disegnato Reste, l’omino volante dell’ultimo racconto, che vola attorno alla Torre dei Contini, mentre il retro copertina riporta una splendida Veduta aerea di Canelli e le sue colline.