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gli Ortaggi coltivati in Langhe, Monferrato e Roero

ultimo aggiornamento: 07/09/2010

Molto ampia è la gamma degli Ortaggi provenienti dai nostri orti, nella Valle del Tanaro (Motta di Costigliole e Isola d'Asti, dove è crescente anche la produzione di erbe aromatiche e fiori) e nella zona del fiume Belbo (Nizza Monferrato e Incisa Sacapaccino). Seguendo il calendario stagionale, l'inverno ci offre il Carciofo della Valtiglione, la primavera l'Asparago saraceno di Vinchio e il Sedano dorato astigiano, l'estate il Peperone quadrato di Motta ed il raro Pomodoro Cerrato, l'autunno le Zucche (in particolare a Piea) ed il Cardo Gobbo di Nizza Monferrato.
La grande produzione e varietà di Ortaggi ha la sua più alta espressione nella Bagna Cauda piatto "povero" che affonda le sue origini nel Medioevo. Gli ingredienti sono: acciughe sotto sale, burro, olio extra vergine di oliva, aglio; il tutto viene stemperato in un tegame fino ad ottenere una salsa calda. La salsa è mantenuta calda da una candela in uno speciale fornelletto di terracotta ed è mangiata appunto con le verdure tipiche.

Sedano dorato

De.C.O (Denominazione comunale di origine)
Coltivato nella piana alluvionale del Tanaro sin dall'inizio del '900. E' coltivato in due varietà Giuseppe (raccolta autunnale) e Rissone (raccolta a giugno), entrambe presentano ampie costolature centrali di colore giallo intenso - dorato, buon aroma e poca fibrosità

Pomodoro cerrato

De.C.O (Denominazione comunale di origine)
Il nome deriva dalla famiglia che da generazioni la coltiva e ne conserva il seme. Presenta una bacca a forma costoluta di grandi dimensioni (può arrivare fino ad 1 kg di peso), è succoso ed adatto per il consumo fresco in insalata, pinzimonio e soprattutto nelle famose bruschette.

Cipolla bionda o rossa astigiana

De.C.O (Denominazione comunale di origine)
La Cipolla Bionda Astigiana presenta bulbi a forma di pera, di grandi dimensioni e peso di circa 200 grammi, ha sapore particolarmente dolce. La Cipolla Rossa Astigiana ha gusto delicato ed è caratterizzata da brattee compatte, di colore rosso carico. Coltivate a partire dall’inizio del Novecento nelle località della Valle del Tanaro, le Cipolle Astigiane vengono raccolte a fine agosto e lasciate essiccare prima di essere commercializzate in autunno

  • Costigliole d'Asti

Peperone quadrato della Motta


Rosso o giallo, robusto e carnoso, ideale come antipasto accompagnato da salsa di acciughe, oppure per la conservazione in agrodolce. La prima denominazione d'origine è stata "Peperone quadrato d'Asti, rosso e giallo" ma è più giusto riconoscergli l'originalità della Motta, piccola fertilissima frazione di Costigliole d'Asti

  • Isola d'Asti

Cardo Avorio


Raggiunge un’altezza di circa 100-120 cm, sensibilmente superiore a quella delle cultivar comunemente diffuse e ne costituisce un carattere distintivo. Le foglie presentano il lembo fogliare tendenzialmente frastagliato, di colore verde grigiastro. La semina si effettua in primavera (da metà maggio in poi). Ad un mese dalla semina, si provvede al diradamento. Il seme viene prodotto dagli agricoltori che provvedono alla coltivazione, in ambiente isolato, delle piante selezionate (caratterizzate da foglie con nervature centrali molto grandi). Queste vengono mantenute in produzione per 10 – 15 anni. La raccolta viene effettuata a fine luglio – inizio agosto, asportando manualmente i capolini. Ad essa segue la trebbiatura delle infruttescenze per l’estrazione e separazione del seme. La raccolta, il cui inizio parte dalla prima decade di ottobre, si effettua estirpando manualmente la pianta ed eliminando la parte terminale dei lembi fogliari. Si ottengono, così, dei fasci di coste lunghe ca. 50 cm, dalla consistenza erbacea. Il colore, qualora non venga adottata la tecnica di imbiancatura, è verde giallognolo oppure giallognolo, dopo copertura della parte prossimale della pianta. Negli orti della piana alluvionale del Tanaro, in particolare nella zona di Motta di Costigliole e Isola d’Asti, il cardo è stato coltivato con successo dall’inizio del secolo. Al riguardo si è trovata documentazione relativa a un “concorso a premi per la razionale coltivazione degli orti nel circondario di Asti” del 1914, bandito per iniziativa della Società Orticola Astigiana in cui viene evidenziata la produzione di cardi da parte di numerosi agricoltori della zona. FONTE: B.U.R. Piemonte, Supplemento al numero 23 - 6 giugno 2002

  • Nizza Monferrato

Cardo Gobbo


Deve il nome alla particolare lavorazione cui è sottoposto: nel corso dell'estate le piantine sono diradate e, a fine settembre, sono scalzate da un lato, coricate e progressivamente coperte di terra; giunge a completa maturazione soltanto quando le prime gelate ne ammorbidiscono la fibrosità. Il cardo diventa così bianco, tenero e incurvato; probabilmente è l'unica specie di cardo che si può mangiare anche crudo senza condimento. Appartiene alla famiglia delle composite ed è ricco di sostanze nutrienti e salutiste ma poverissimo di calorie. La varietà che si coltiva è detta "Spadone" per la forma che presenta la foglia ed il fusto. Oggi purtroppo, il Cardo Gobbo viene prodotto in piccole quantità per cui quello di Nizza Monferrato è diventato un vero gioiello, al pari del tartufo. E' per questo motivo che da un lato i produttori hanno aderito ad un rigoroso disciplinare di produzione e dall'altro Slow Food ha istituito un Presidio per la tutela di questo ortaggio. Il suo abbinamento ideale è con la "Bagna Cauda"; altrettantio gustosi risultano i "Ravioli di Cardo Gobbo" e lo "Sformato di Cardo Gobbo con Fonduta"

Asparago Saraceno


Il nome è stato creato per dare al paese un prodotto dal nome esclusivo. E' primaticcio (pronto a metà aprile) e assai gustoso, carnoso, verde scuro, gradevolissimo anche senza alcun accompagnamento nel piatto. "Saraceno" perché a Vinchio c'è una cresta di colline coltivate a vite che si chiama "bricco dei saraceni": si dice che durante alcuni scavi sia venuto alla luce qualche cadavere armato di spade; la fantasia popolare lo attribuì ai mitici pirati saraceni, che si spingevano anche all'interno durante le loro scorrerie dal mare.

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