Indirizzo: Govone, Piazza Roma 1
Sito
Telefono: +39.0173.581.03
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Voto:
[templatic_contentbox type=”normal” title=”Aperture”] Tutte le domeniche da Aprile a Ottobre (10-12; 15-18 (nei mesi di luglio e agosto: 10-12; 16-19)
visite guidate
EVENTI
Tulipani a corte
RegalnenteRosa
Giornata Europea del Patrimonio con ingresso gratuito [/templatic_contentbox]
Di origine medioevale, fu ricostruito in stile barocco su disegni di Guarini e Benedetto Alfieri. Re Carlo Felice di Savoia e Maria Cristina di Savoia, agli inizi dell’Ottocento, rinnovarono il castello e il parco.
Gli interni dell’appartamento reale sono conservati perfettamente; di gran pregio le stanze ornate da carte cinesi. Tra le sue stanze riecheggia il nome di Jean Jacques Rousseau che qui, giovanissimo, per conto dei Solaro, risistemò la biblioteca. Dal 2000 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità ed è quindi rientrato sotto l’egida dell’UNESCO.
La residenza sabauda è circondata da un giardino settecentesco all’italiana, disegnato da siepi di bosso e vialetti che confluiscono ad una fontana centrale e da un parco all’inglese, con viali di platani ed ippocastani. Nel parco un’antica aranciera comunemente chiamata “SERRA” è ora adibita a salone per convegni, incontri e manifestazioni culturali. I lavori di restauro di committenza sabauda si concentrarono, oltre che sugli interni sulla sistemazione del parco, per si possono individuare due fasi ben distinte. Una prima fase risale al XVIII secolo, all’epoca dei Solaro: si tratta di un giardino formale all’italiana, realizzato nella parte di terreno terrazzato all’interno delle antiche mura medioevali, applicando regole architettoniche di simmetria e regolarità e forme geometriche tipiche del giardino classico, mentre la seconda fase risale al XIX secolo, per committenza di Carlo Felice di Savoia su progetto di Xavier Kurten, all’epoca nominato da Carlo Alberto principe di Carignano, direttore del parco di Racconigi. Il progetto, caratterizzato dall’impianto di un parco all’inglese esteso sui lati nord e ovest del castello, manteneva invariati gli schemi esistenti creando effetti spettacolari, utilizzando nuove forme naturalistiche in opposizione a quelle geometriche e regolari del giardino classico che si manifestano nel libero impiego degli elementi naturali della vegetazione, delle acque con fontane e cascate o con oggetti scultorei e architettonici e dei movimenti del terreno. In pratica doveva imitare la natura e come il paesaggio naturale doveva essere scoperto, apprezzato, attraverso il movimento e verso ovest oltre le mura, collegato da un ponte egizio ad un grande bosco all’inglese, si creavano percorsi di attraversamento dello spazio progettato che si estendevano verso la collina di Craviano.
In autunno brillano i rossi ed i gialli degli ippocastani, dei platani e delle querce; in primavera i blu e gli azzurri dei muscari e delle pervinche e il rosso dei tulipani “Tulipa oculus solis Saint- Amans” che, come un regale tappeto rosso invade gran parte del sottobosco. Questa specie di tulipani che fiorisce tra marzo e aprile, ha fiori di media misura a tepali appuntiti, scarlatti e vellutati, gli esterni più larghi degli interni, segnati alla base da una macchia nera, orlata di giallo verdastro. I tulipani “occhio di sole”, da tempo naturalizzati nei terreni del Piemonte come in altre zone dell’Italia, erano molto diffusi specie nei terreni coltivati a vigneto ma sono ora pressoché scomparsi e mantenendo poche aree di diffusione. In questa occasione della fioritura, ogni anno a marzo a Govone si celebra la manifestazione Tulipani a Corte, invitando a passeggiare nel parco. Il roseto nell’area retrostante la Chiesa barocca dello Spirito Santo, realizzato basandosi sulla documentazione conservata nell’Archivio di Stato di Torino dove è descritta una splendida collezione di rose che impreziosiva il giardino dei Savoia, presenta un’armoniosa combinazione fra le varie specie di rose antiche dal punto di vista storico, del periodo di fioritura, dei colori, dei profumi e della tipologia della pianta (arborea o rampicante).
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