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I Calanchi

Indirizzo: Roccaverano

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  • Percorso: Roccaverano, torre di Vengore, Mombaldone, Roccaverano
  • Altitudine: max. m. 800 – min. m. 250 s.l.m.
  • Percorribilità: in macchina, a cavallo, in bicicletta o mountain bike, in alcuni tratti con deviazioni esclusivamente a piedi, due tratti sterrati
  • Lunghezza: km 20, 22

da www.borghisostenibilit.it

Il percorso a circuito ha inizio dalla splendida piazza di Roccaverano con la Chiesa bramantesca di S.S. Maria Annunziata, edificata tra il 1509 ed il 1516, e la facciata del castello dei Marchesi del Carretto con le tre eleganti bifore e la torre a base circolare.
Dalla piazzetta si imbocca la via a lato della chiesa dove si possono ammirare le tipiche costruzioni in pietra del borgo medioevale, si prosegue in discesa e si passa a lato del municipio, del museo della Robiola D.O.P. di Roccaverano e dell’ex oratorio; sempre in discesa si arriva alla strada provinciale per Mombaldone. Attraversata la strada verso una scorciatoia in discesa si può proseguire in auto sulla strada Provinciale o a piedi e a cavallo sulla vecchia strada tra gli alberi segnata in giallo con rombi, tagliando i tornanti e percorrendo il crinale a sinistra della strada asfaltata. Seguendo le indicazioni per Mombaldone si arriva alla frazione di San Giovanni, con l’aggregato storico e la Chiesa di San Giovanni Chiesa di San Giovanni che merita una visita  per gli affreschi tardo medioevali che conserva all’interno.
Il sentiero si individua sulla costa a destra della Provinciale, il tratto altamente panoramico si apre sulla valle dell’Ovrano a destra con i numerosi terrazzamenti e boschi. Dal bivio svoltando a sinistra, dove le indicazioni individuano Denice, si imbocca la stradina sterrata subito a destra con deviazione per la Torre di Vengore: risalente alla seconda metà del XIV secolo, presenta i caratteri tipici delle torri di avvistamento a protezione del feudo acquese, con pianta quadrata, utilizzo di pietra locale di Langa, feritoie e mensole sommitali.
Seguendo le indicazioni per Mombaldone e giunti nuovamente alla strada asfaltata, si prosegue in basso a sinistra per il raggruppamento di case della Borgata Quarelli e di Vengore e zigzagando tra le cascine si può scorgere la piccola cappella della frazione.
SentieroSeguendo le indicazioni e lo svilupparsi della strada non si può fare a meno di ammirare il paesaggio con le numerose ginestre, i ciliegi, le case coloniche, i muri in pietra e i terrazzamenti, in parte ripristinati dalla Comunità Montana Langa Astigiana – Val Bormida. Al termine della strada asfaltata si arriva ad un bivio ed il nostro percorso prosegue a sinistra percorrendo un tratto inghiaiato, il bosco di pini silvestri, roverella, frassino minore, ginepri e arbusti di ginestre ci accompagna lungo il percorso. Arrivando ad uno slargo del sedime stradale con una buca per le lettere, il percorso segue due differenti direzioni.

 

pozzo a base circolare1° variazione: percorrendo a piedi il tratto si può svoltare a destra, seguendo il sentiero che attraversa i calanchi e addossandosi al versante si arriva alla borgata di Cascina Colla nei pressi del torrente Ovrano, pittoresco scorcio con le cascine in pietra e un caratteristico pozzo a base circolare, costruito in pietra con copertura in lose terminante in una sfera monolitica .

Seguendo il corso del torrente in discesa, si incontrano diverse cascine tipiche della Langa, alzando lo sguardo le costruzioni sulla collina opposta si può notare una cascina rosa con chiesetta attigua, antica residenza della famiglia nobiliare Del Carretto. Proseguendo per la piana del torrente si possono vedere le edicole votive dedicate alla Madonna, i campi circostanti, e l’area di sosta sempre in direzione del torrente Ovrano, giungendo al bivio con la provinciale.

2° variazione: il tragitto sterrato si svolge nel bosco, rimane sempre ben visibile la torre di Vengore come punto di riferimento, nella collina opposta si scorge il borgo di Garbaoli con le due chiese.

calanchiRiprendendo la Provinciale 24 si percorrono numerosi tornanti con punti panoramici degni di nota, in particolare si scorgono i calanchi: versanti collinari composti da terreni marnosi sterili e friabili modellati dalle precipitazioni e dai venti. La pianura della Valle Bormida di Spigno si estende a strapiombo sotto i nostri piedi, dal punto panoramico ad anfiteatro costituito dai calanchi.
Nel proseguire in discesa seguendo la strada, ci ricongiungiamo al percorso a piedi della 1° variazione, immettendoci ai piedi dell’agglomerato storico di Mombaldone; a piedi si può percorrere la deviazione a destra, per un breve tratto, che esclude la via del Municipio con una bella scalinata; in macchina si percorre la strada asfaltata e poi acciottolata del centro storico. Dell’antico sistema difensivo resta la bella porta di ingresso al ricetto, ad arco acuto, ancora intatta nella sua forma originale, da qui si accede al nucleo tipicamente medioevale, ancora ben conservato con le case situate lungo la via centrale di accesso, sull’apice i bastioni dell’antico borgo fortificato, risalenti al XI sec. con i ruderi della torre, posta al centro dell’antico mastio. Nella piazza la Chiesa parrocchiale di S. Nicolao datata 1790, fu eretta su progetto di Giovanni Matteo Zucchi in forme baroccheggianti e fluenti.

Attraversato il Borgo di Mombaldone, la strada Provinciale n° 26 e poi 125 si snodano tra i versanti panoramici della Valle Bormida, tra la langa astigiana dominata dalla torre di Vengore e se percorsa in primavera tra le primule e le violette. Numerose le coltivazioni di lavanda intervallate dai sorbi e dal timo selvatico. Il sito di Piantivelo, sul territorio di Roccaverano ci accoglie con antiche case in pietra, con pittoreschi scorci su costruzioni con tetti di lose, purtroppo spesso abbandonati all’incuria. Seguendo le indicazioni per Roccaverano le numerose cappelle votive ci conducono alla piazzetta di Garbaoli.

Parrocchiale, con accanto l’ex oratorio dei Disciplinati Il borgo ospita l’ex Parrocchiale, con accanto l’ex oratorio dei Disciplinati di minori dimensioni con pianta ad aula terminante in abside. Sul retro e a lato delle chiese vi era l’antico cimitero utilizzato fino agli inizi del Novecento ed in epoca recente spostato, come si può vedere,  al di là del viottolo.

Il percorso riprende verso Roccaverano con un tratto asfaltato in salita con la S.P 125 e poi 124. Percorrendo la strada sul crinale molto panoramica si devia a destra per la stradina inghiaiata denominata del Leprotto, se si vuole evitare lo sterrato si può proseguire arrivando comunque a Roccaverano.  Castagni, pini silvestri, cerri ed un ricco sottobosco circondano le costruzioni rustiche tipiche della Langa, si osservano pregevoli muretti a secco realizzati con la pietra locale e godendo del panorama si possono vedere i numerosi terrazzamenti, ben coltivati, che disegnano suggestive geometrie plasmate con il lavoro dell’uomo. Altre costruzioni rurali lungo il percorso e numerosi scorci panoramici ci accompagnano al punto di arrivo nel nucleo storico di Roccaverano deviando a destra.

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