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Portacomaro e le sue colline

Indirizzo: Portacomaro, Castagnole Monferrato, Montemagno, Casorzo, Grazzano Badoglio, Vignale Monferrato, Viarigi

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Percorso lungo circa 60 km, due/tre ore senza fare soste e a velocità ragionevoli, ma farlo così non ha senso! Un lungo pomeriggio d’estate con un paio di soste per un break ed una merenda “sinoria” o una cena sono il minimo indispensabile.
Ricordate che ogni paese ha qualcosa da mostrare al viaggiatore consapevole e non frettoloso.
Da Portacomaro verso Castiglione d’Asti lungo la bella strada di cresta. A Castiglione si tiene la sinistra lasciandosi il peso pubblico sulla destra e dopo trecento metri si gira a destra e si prende la strada che scende a picco verso fondovalle.

Castagnole MonferratoQui immettendosi sulla strada si gira a destra e alla Frazione Silva si prende a sinistra per salire a Migliandolo (frazione di Portacomaro, l’antica Mille Dolinum ossia “mille botti” il cui nome sancisce da tempo immemorabile la vocazione enologica). Altra strada panoramica, occhio ai tornanti nella salita! Fate due passi per la piccola frazione: la chiesetta e la piazza su cui si apre sono deliziose. il-vinoQui il Grignolino ha la sua terra di elezione e la Regina Margherita di Savoia vi riforniva la sua cantina. Dalla Piazza di Migliandolo si prosegue dritti verso il cimitero percorrendo la strada di campagna che sempre di cresta e sempre con scorci panoramici porta alla cima dei giri della Gioia.

All’immissione sulla strada si prende a destra e si scende alla Fornace per poi girare a sinistra salendo verso Castagnole Monferrato, paese del Ruchè: ammirate la piazza recentemente restaurata e infilatevi nel vicolo che costeggia il lato destro della chiesa. L’antica via percorre l’antico ricetto e ha un paio di stupendi punti panoramici terrazzati. Notevole la villa cosiddetta La Mercantile. A Castagnole si prende la strada per Montemagno (alternativa: al bivio invece di prendere per Montemagno, appare davanti a noi in salita leggermente a sinistra una stradina che porta di nuovo di cresta in cresta ed offrendoci meravigliose visuali sulle vigne che la fiancheggiano fino alla strada che porta da Scurzolengo a Calliano; al bivio giriamo a destra e attraversando San Desiderio arriviamo al bivio successivo dove prendendo a destra raggiungiamo Grana).

castelloSono assolutamente da non perdere il castello di Montemagno e la piazza superiore con la bellissima e scenografica scalinata seicentesca a terrazze (un piccola Trinità dei Monti).

Attraversiamo Grana e ci dirigiamo verso Casorzo dove è d’obbligo fermarsi per assaggiare la Malvasia dolce di Casorzo, un vero nettare! Merita senz’altro salire fino in cima a Casorzo alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, che vi accoglie guardandovi dall’alto della sua scalinata che porta al pronao colonnato dell’ingresso. Bello lo stile romanico della chiesetta e grazioso il colonnato barocco ma la cosa più interessante sono, a parer mio, le innumerevoli inscrizioni incise profondamente nei blocchi di tufo che costituiscono il suo fianco destro e l’abside. Come in un immenso diario di pietra si leggono, spesso a fatica, memorie tramandate di grandinate epiche, nevicate estive, morie di bestiame, periodi di siccità e di piogge ininterrotte. Le date partono dal 1400/1500 fino ad una iscrizione degli inizi 1900 che circonda un disegno di buon stile fumettistico che ritrae due carabinieri in alta uniforme che trascinano un losco figuro in manette, la didascalia è sgrammaticata ma efficace: Cattura del briganto Musolino.

chiesaDa Casorzo prendiamo la direzione verso Grazzano Badoglio. Qui sorgeva un tempo l’Abbazia Aleramica, fondata nel X secolo d.C. da Aleramo I del Monferrato. Di questa grande imponente struttura restano il campanile romanico e il Chiostro inglobati nella attuale chiesa Parrocchiale. Al suo interno la presunta tomba di Aleramo I, risistemata nel 1581, con una tela del Moncalvo e un mosaico mitologico-fantastico medievale. Potete fare una diversione verso la panoramica stradina che porta a Madonna dei Monti e alla Stele Badoglio. Lungo questa stradina, al fondo, troverete alla vostra sinistra una chiesetta che era romanica e pittoresca ma restauri selvaggi hanno snaturato.

Prendiamo ora a destra verso Ottiglio; dopo uno sguardo d’insieme all’aspetto di presepe del paese, vale una sosta prolungata per percorrere le stradine della parte alta del paese. Il Castello e la chiesa di Sant’Eusebio sono i due monumenti più notevoli, anche se del castello dopo la ristrutturazione settecentesca in abitazione dell’antico fortilizio rimane ben poco. Il paese prende il nome, narrano, da otto maestosi tigli che coronavano la cima del colle. Le case della parte alta sono tutte realizzate in blocchi di tufo ed il motivo è l’abbondanza del materiale tufaceo e la presenza a pochi chilometri, in Frazione Moleto, della più grossa cava della regione. leggendeLe leggende del luogo narrano di pirati saraceni che infestavano le grotte scavate nel tufo, di rapine, rapimenti, riscatti e feroci uccisioni, di tesori nascosti mai ritrovati, della fata Alcina che compare nella valle in alcuni periodi dell’anno.

Da Ottiglio facciamo rotta per Olivola (il recente restauro del centro storico e l’apertura di botteghe, locali e manifestazioni culturali frequenti hanno rivitalizzato questo centro che era in pieno declino). Nelle sere d’estate le strade sono affollate e si fatica a trovare posto di tavoli dei locali. Ma se vi capita di arrivare in una tiepida sera di fine estate, quando non c’è quasi nessuno, passeggiate per i vicoli e godetevi la magica e romantica atmosfera di questo paese che dimostra che cosa si può fare con un saggio ed attento recupero).

Proseguiamo per Frassinello Monferrato e ci portiamo a Camagna. Da Camagna la strada che sceglieremo è quella verso Vignale Monferrato. A Vignale saliremo fino alla Chiesa Parrocchiale in cima al paese e ci godremo lo scenografico panorama dalla balconata sul lato sinistra della chiesa, spaziando sui tetti del paese fino alle lontane Alpi. Questo è uno dei punti di visuale più belli della zona. Vignale è sede da decenni di un rinomato festival di danza di livello mondiale. Il paese grazie all’afflusso di un forte turismo culturale ha potuto valorizzare il centro storico ed antico recuperando e restaurando piazze, case, chiese e monumenti. Ora torneremo verso Casorzo che però non raggiungeremo perchè gireremo a sinistra verso Altavilla, con il suo più modesto castello e la panoramica strada che con il gruppo del Monte Rosa a destra e le colline a sinistra, poi scenderemo nella valle e risaliremo sull’altro versante verso Viarigi.

Viarigi ci accoglie con la sua torre che da oltre 500 anni domina, da un alto poggio, la strada. Qui troviamo la Pieve di San Marzano, in regione Mundalcà, delizioso monumento romanico di proprietà privata, la cui abside è decorata con simboli pagani e in cui si tiene un concerto l’ultima domenica di Agosto. Da qui ci dirigeremo verzo Fellizzano/Alessandria ma ad Arrobbio gireremo a destra e saliremo a Refrancore– A Refrancore, visto che siamo verso la fine del giro e sarà oramai tardo pomeriggio, prendiamo il tè con i famosi Finocchini. Questi leggerissimi biscotti a triplice cottura solo qui hanno un aroma e un gusto introvabile) e da qui attraverso colline boscose una ombreggiata e fresca stradina arriveremo a Valenzani.

Da qui girando a destra torneremo verso Castagnole Monferrato ed alla fornace gireremo a sinistra per Portacomaro, alla fine dei tornanti della Gioia invece che a sinistra gireremo a destra e saliremo a Scurzolengo. Da qui infine scenderemo verso Calliano e all’incrocio dove c’è la Cantina di Scurzolengo (ex-sociale) girando a sinistra sempre di cresta e sempre confortati alla nostra destra da meravigliose viste sulle colline che sfumano nella foschia fino alle Alpi all’orizzonte.

E così ci ritroveremo a Portacomaro.

Autore: Sandro

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