Asti, Palazzo Mazzetti, Palazzo Alfieri, Palazzo Ottolenghi, 21 Giugno – 3 Novembre 2013
Il racconto dell’Italia che ce l’ha fatta, ad uscire dalla crisi del Dopoguerra e ad inventare il Made in Italy, marchio di creatività e successo. Un viaggio tra opere d’arte moderna, abiti d’alta moda, tecnologie e design che sono nati e si sono affermati nel mondo tra il 1946 e il 1969.

LA NASCITA DEL MADE IN ITALY

Vent’anni di produzione artistica e industriale che hanno consacrato l’Italia come patria del design, della moda, della creatività. Un’esposizione che coinvolge tre palazzi nel centro storico di Asti e inaugura la sede di Palazzo Alfieri come spazio espositivo. 

1946-1969 L’affermarsi del Made in Italy.

In origine la definizione di Made in Italy è soltanto un marchio sopra i prodotti di origine italiana, richiesto all’industria nell’ambito del commercio estero con nazioni europee come Germania e Inghilterra, che vogliono chiaramente indicare al loro pubblico l’origine non nazionale dei prodotti del Belpaese. Una diffidenza che, con l’aumento della qualità della produzione italiana e del generale riconoscimento internazionale, si trasforma in segno di esclusività e garanzia di qualità. L’entusiasmo generato dal successo assolutamente imprevisto del Made in Italy, contamina anche la produzione culturale di quella generazione, scatenando una positiva evoluzione nell’ambito editoriale, del cinema, dell’arte, della fotografia, dello spettacolo in generale e infine nel costume e nella società che durerà per decenni, andando a delineare quell’Italian Lifestyle, che scalerà l’immaginario globale conquistandosi il titolo, talvolta troppo idealizzato, di migliore stile di vita possibile. Il mondo del cinema, la grande pubblicità, l’arte e la fotografia anticipano e sviluppano questo fervore nuovo, raccontando un’Italia inedita, fertile e creativa, un popolo pieno di entusiasmo e di fiducia che affronta la sfida del decollo industriale, del consumo di massa, del mutamento degli stili di vita dei giovani, con una leggerezza e una spinta propulsiva che sembra non lasciare troppo spazio alla riflessione e che non mancherà poi di creare motivi di scompensi e disordini sociali negli anni Settanta.

Questa mostra sarà il racconto di una trasformazione generale dell’immaginario collettivo che passa dalla bicicletta alla Vespa, da “Ladri di biciclette” a “La Dolce Vita”, da Carla Boni a Caterina Caselli e tutto questo con la fiducia incondizionata in una trasformazione che non avrebbe portato altro che benefici e nuove speranze.

È la storia dell’affermarsi di prodotti originali italiani che diventano veri e propri status globali come il pneumatico Cinturato Pirelli, la macchina per scrivere Lettera Olivetti. Prodotti e brevetti che saranno esposti ad Asti e giungeranno da Fondazioni Aziendali e direttamente dall’Archivio di stato di Roma. Accanto a questi prodotti che racconteranno la trasformazione della quotidianità e della produttività italiana, anche le opere d’arte figurativo, del cinema, della letteratura e il diffondersi della comunicazione di massa, della televisione nelle abitazioni e della radio.

Una città in mostra: Palazzo Alfieri, Palazzo Ottolenghi, Palazzo Mazzetti.

L’esposizione avrà tre linguaggi espositivi precisi, distinti e dialoganti tra loro, ciascuno utilizzato in uno dei tre edifici storici che costituiscono il percorso della mostra. Una mostra urbana che si snoda lungo Corso Alfieri, cuore storico della città, su cui affacciano Palazzo Mazzetti, Palazzo Ottolenghi e Palazzo Alfieri.

Se Palazzo Mazzetti sede principale delle più importanti mostre della città è già sede riconosciuta per eventi culturali, la vera novità di questo progetto è l’apertura straordinaria del piano terra di Palazzo Ottolenghi e del piano nobile di Palazzo Alfieri. La Casa Natale di Vittorio Alfieri, edificio simbolo dell’identità astigiana è rimasto chiuso per anni e finalmente può riaprire come nuova sede espositiva per il progetto “La Rinascita”, ospitando i focus sulla serialità industriale e sulla comunicazione di massa. A Palazzo Ottolenghi invece l’onore di raccontare il periodo della Rinascita nel ricordo e nelle testimonianze della città di Asti, seguendo le poetiche testimonianze delle canzoni di Paolo Conte, cantautore astigiano celebre nel mondo.

Vernissage.

In occasione del vernissage della mostra, in programma venerdì 17 maggio alle ore 17, Palazzo Mazzetti ospita il convegno “La Rinascita” che vedrà protagonisti i membri dell’intero Comitato Scientifico, che racconteranno la genesi del progetto, insieme a Paolo Conte e Giorgio Faletti, chiamati, come testimoni astigiani, a rievocare il sensazionale periodo oggetto della mostra. In questa occasione verrà presentato il progetto e il saggio/catalogo con i contributi scientifici edito da Skira.

Foto

 

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da martedì a domenica, 9.30 - 19.30; lunedì chiuso. Biglietti: Euro 9 intero; Euro 7 ridotto (gruppi, minori di 18 e maggiori di 65 anni, titolari di apposite convenzioni); Euro 3 ridotto speciale scuole