Asti, Palazzo del Collegio7 -15 giugno 2014

1954-2014: Sesto potere? In-formazione, disinformazione e controinformazione in TV e oltre.

La nuova fonte di potere non è il denaro nelle mani di pochi, ma l’informazione nelle mani di molti.
John Naisbitt

Sessant’anni fa, il 3 gennaio 1954, ebbero inizio in Italia le trasmissioni televisive a cura della RAI, Il segnale arrivò su tutto il territorio nazionale tre anni dopo, il 31 dicembre 1956.  Verso la fine degli anni cinquanta nasce il primo telegiornale della Rai, che conquista il popolo italiano, riuscendo ad arrivare dove la carta stampata non aveva saputo. Nel nostro paese la televisione è ancor oggi il mezzo a cui ci si affida per ottenere informazioni. Influenza i modelli di comportamento, le idee dominanti, la conoscenza del mondo, le proposte politiche e la mobilitazione di interessi. Gli italiani continuano a formarsi un’opinione e a prendere posizione sui fatti, in larga maggioranza, seguendo la tivù, anche se questo mezzo ha perduto e sta perdendo séguito in tutti i suoi segmenti informativi; dai Tg ai programmi di approfondimento e ai talk legati all’attualità politica e sociale. Perfino i talk satirici e l’infotainment suscitano minore confidenza. È come se, in tivù, l’informazione, l’approfondimento, la stessa satira, fossero entrate in un momento di stasi e di stanchezza. L’affermarsi della rete – nonostante tutte le difficoltà strutturali del nostro Paese anche in questo settore – ha contribuito a mettere in luce i limiti e, sovente, gli errori dell’informazione televisiva: notizie non date o sottaciute, informazione veicolata in modo scorretto oppure utilizzata come strumento di lotta politica o, ancora, pilotata in modo da ottenere il consenso o la simpatia del pubblico verso  posizioni precostituite.  Lo sviluppo impetuoso delle TV commerciali e il loro costituirsi – sostanzialmente – in un duopolio (altra anomalia tipicamente italiana) insieme al servizio pubblico RAI fanno trasparire in filigrana come la stretta dipendenza dal mercato degli inserzionisti possa condizionare, e condizioni, la qualità stessa dell’informazione offerta. Infine, l’affermarsi della TV satellitare, fatta di canali on-demand e a pagamento che in Italia supera ormai i quattro milioni di utenze in abbonamento,  induce tutta una serie di riflessioni sul futuro del mezzo sia dal punto di vista dell’informazione che da quello dell’intrattenimento.

Tutto questo in una realtà come quella italiana che nonostante tutte le dichiarazioni di principio e di intenti si colloca, oggi, al settantesimo posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa.

Riflettere su questi temi, gettare spiragli di luce sui complessi e talvolta insospettabili rapporti tra informazione e potere, delineare possibilità e limiti del mezzo televisivo nel momento in cui si va sempre più si affermando la concorrenza del nuovo medium, la rete, è la sfida che si propone questa edizione di Passepartout

Sabato 7             h. 21   Beppe Severgnini, La vita è un viaggio. Ed è meglio viaggiare informati

Domenica 8                   h. 11   Gian Mario Ricciardi, Pietro Grignani, Buon compleanno, TV!

h. 18.30           Silvio Garattini, Comunicare la scienza

h. 21   Marcello Veneziani, Non tutto è come sembra. Silenzi e omertà nel

                                        villaggio di vetro

Lunedì 9             h. 21   Gad Lerner, Quando l’informazione ti arriva in casa gratis… Servono

                                        ancora i giornalisti?

Martedì  10        h 17 forum a cura de La stampa su Gad Lerner

h. 21             Francesco Bonami, Che numero di scarpe porta il David?

Mercoledì 11     h. 21   Peter Gomez, Gossip, spionaggio e potere

Giovedì 12         h. 18   Paolo Borgognone, Disinformazione e formazione del consenso

h. 21   Luciano Violante, Carlo Nordio, Giustizia, informazione, opinione

                                        pubblica

Venerdì 13         h 17 forum a cura di Dentro la Notizia su Peter Gomez

h. 18             Lirio Abbate, Giornalismo investigativo: segreti, misteri, scandali

 

h. 21   Oscar Giannino, Le trappole dell’economia

 

Sabato 14           h. 11   monsignor Dario Edoardo Viganò, Comunicare la fede, raccontare la

                                        Chiesa

                           

                            H 17 forum su Mons, Viganò a cura della Gazzetta d’Asti

                             O forum di Prima radio? ( per ragioni logistiche Betty Martinelli può solo sabato pomeriggio!

 

h. 18   Marco Travaglio, Siamo uomini o corazzieri? Giornalismo politico: lo stato

                                         dell.’arte

 

h. 21   Aldo Grasso, Il potere della tv resiste alla rete?

 

Domenica 15     h. 11   Sergio Romano, Guerre, inganni e menzogne: un secolo di bugie

H 17 forum a cura de La nuova Provincia su Aldo Grasso

h. 18   Francesca PaciTra vecchi poteri e nuovi media: cosa resta della primavera

                                        Araba?

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