dal 13 aprile (Vigliano d’Asti) fino al 26 agosto Mombercelli, passando per Agliano Terme (17 maggio), Mongardino (22 giugno), Vinchio (27 luglio) e Rocca d’Arazzo (8 agosto), teatro in Val Tiglione e dintorni, rassegna teatrale itinerante. 

CINQUE SERATE DI TEATRO E MUSICA NEI PAESI DELLA VAL TIGLIONE E DINTORNI

L’apertura della rassegna,  proprio per sottolineare la sua natura itinerante, avverrà con il furgone/teatro ambulante del Teatro degli Acerbi le cui luci si accenderanno su imbonitori, sedicenti indovini, truffatori ed ogni sorta di invenzione, in un ironico e frizzante intrattenimento per “vendere il prodotto miracoloso”.

Ci sarà un’originale spettacolo di teatro nel teatro “quasi fosse una commedia scozzese”; un omaggio al teatro partigiano di Beppe Fenoglio nel cinquantenario della morte; la nuova commedia dialettale della storica Compagnia ‘dla Baudetta, omaggio alla farsa in lingua piemontese.

Una serata sarà invece dedicata alla tradizione del Varietà, genere che ha segnato e reso mitica un’epoca di rinascita, di ricostruzione e di speranza; e ne offre un’evoluzione, non facendo della nostalgia la sua cifra, ma rendendo questo genere capace di parlare qui ed oggi, di tempi senza tempo e di un bisogno profondo di guardare avanti con un sorriso.

La Provincia di Asti, nell’ambito della promozione culturale della candidatura UNESCO, offrirà una serata  del programma con il nuovo spettacolo di Andrea Bosca ed Elisa Galvagno.

Il tutto per continuare un suggestivo percorso culturale e di valorizzazione dei luoghi ospitanti, con serate di intrattenimento tra teatro popolare e musica.

Tutte le serate sono ad ingresso gratuito con degustazione accompagnata da vini locali offerta dalle Amministrazioni locali.

PROGRAMMA:

Sabato 13 aprile, dalle ore 21.30
VIGLIANO D’ASTI, centro storico
BARACUN! IL FABULOSO ELISIRRO DEL DUTUR DELPRÙS
testo e regia di Fabio Fassio con Massimo Barbero, Dario Cirelli, Fabio Fassio, Elena Romano
Teatro degli Acerbi

Venerdì 17 maggio, ore 21 RINVIATO

AGLIANO, Piazza San Giacomo
QUASI FOSSE UNA COMMEDIA SCOZZESE
tratto da “Macbeth” di W. Shakespeare
drammaturgia e regia di Tommaso Massimo Rotella con Chiara Buratti, Fabio Pasciuta, Tommaso Massimo Rotella, al pianoforte Manuela Avidano
Arte & Tecnica

Macbeth, prode e fedele generale di Duncan, re di Scozia, istigato dalla moglie che vorrebbe vederlo sul trono, uccide il sovrano mentre è ospite nel suo castello. Questa azione condurrà alla follia e alla rovina i due, travolti dalla loro stessa brama di potere. Questa è la trama della tragedia di William Shakespeare, su cui si innesca la volontà di un regista di portare in scena lo spettacolo, per il fascino “noir” che scaturisce dallo stesso, ma ad opporsi alla realizzazione sono la prima attrice e il primo attore, coloro che dovrebbero impersonare i protagonisti della famigerata “Tragedia Scozzese”, che porta una sfortuna terribile: i due attori citano una serie di catastrofiche “coincidenze” avvenute nel corso dei secoli in tutti i teatri o agli attori o alle compagnie che hanno tentato di rappresentare il Macbeth. Scaturirà una digressione, tra i tre, sul significato della paura e della superstizione. I tre attori, attraverso un gioco metateatrale, ci raccontano da un lato la celebre tragedia shakespeariana e dall’altro ci svelano il meccanismo creativo di uno spettacolo. In questo gioco non mancherà una notevole dose di ironia e autoironia sulle tre figure emblematiche del palcoscenico, regista, prima attrice e primo attore, sulle loro manie, le loro paure i loro capricci e ed in fine sul mestiere dell’attore.

Sabato 22 giugno, ore 21.30
MONGARDINO, centro storico
STELLA ROCK
da un racconto di Marco Drago
con Andrea Bosca e Elisa Galvagno, musiche Secondo Soria, spettacolo offerto dalla Provincia di Asti

Uno spettacolo tra teatro e musica, in continuo dialogo.
Una storia che racconta le vicende di alcuni ragazzi di provincia, bravissimi musicisti, che devono confrontarsi con se stessi, con il mondo e la realtà che li circonda, prima di poter esprimere la loro vena artistica. Un viaggio del cuore alla scoperta del fascino, della tenerezza, della bellezza e musicalità della loro terra astigiana.
Le loro ispirazioni musicali partono dalla storia del rock, che i protagonisti imparano ad amare sin da quando sono giovanissimi. Ma nel viaggio personale di ciascuno, si torna anche alle origini, e la tradizione viene reinterpretata.
Le nostre terre ispirano e suggeriscono una trasformazione e tutto si condensa in una musica nuova!!! Eppure… eppure antichissima…

Sabato 25 luglio, ore 22
VINCHIO, piazza San Marco
IL TEATRO PARTIGIANO DI BEPPE FENOGLIO
nel cinquantenario della morte dell’autore
adattamento Filippo Taricco e Beppe Rosso
diretto e interpretato da Beppe Rosso con il sostegno del Sistema Teatro Torino e Provincia di Torino, con la collaborazione della Fondazione Ferrero di Alba e dell’ISRAT
ACTI Teatri Indipendenti

dalle ore 20.30 visita alla Casa della Memoria della Resistenza e della deportazione, via Capitano E.Laiolo, in collaborazione con I.S.R.AT – Istituto per la storia della Resistenza in provincia di Asti e Associazione Davide Lajolo

L’atto unico “Solitudine” narra la vicenda di Sceriffo, un partigiano che, incapace di sopportare la solitudine dello sbandamento, decide di andare a fare visita ad una donna, nella cui casa troverà la morte.
E’ questo l’ultimo atto della produzione fenogliana che si rivolge al teatro. La storia di Sceriffo non venne concepita in modo isolato, ma come parte di un dramma più ampio mai portato compiutamente a termine dall’autore, di cui rimangono alcuni frammenti.
Lo spettacolo, attraverso un’operazione di montaggio, porta alla luce e intreccia quelle scene e quei frammenti del teatro “partigiano” che permettono di intravedere lo scheletro d’insieme di quest’ultimo lavoro incompiuto: con la fine degli eroi “epici” partigiani, e uno sguardo sulla solitudine storica ed esistenziale dei protagonisti, Fenoglio riesce a restituirci l’essenza dello sbandamento, con una precisione che a volte appare più nitida di quella raggiunta nel suo romanzo “Il partigiano Johnny”.
Un attore solo in scena, campionature di suoni naturali restituiscono l’atmosfera del dramma, che ha un sapore a tratti beckettiano. Fenoglio stesso dà indicazioni precise sulla necessità delle pause, focalizzando il suo interesse sui silenzi e scrivendo un’intera scena gestuale, con una sola battuta in chiusura.

Giovedì 8 agosto, ore 21.30
ROCCA D’ARAZZO, piazza Marconi
GRAN VARIETA’ PER TEMPI NUOVI
Teatro degli Acerbi

Lo spettacolo recupera la tradizione del Varietà, genere che ha segnato e reso mitica un’epoca di rinascita, di ricostruzione e di speranza; e ne offre un’evoluzione, non facendo della nostalgia la sua cifra, ma rendendo questo genere capace di parlare qui ed oggi, di tempi senza tempo e di un bisogno profondo di guardare avanti con un sorriso.
Tre attori e un musicista evocano una girandola di personaggi e situazioni che trascinano lo spettatore in “quei favolosi anni ‘60”: sketch d’avanspettacolo, barzellette e gag del collaudato meccanismo comico-spalla-soubrette si alternano a citazioni letterarie dell’epoca dei poeti della beat generation. Contadini e figli dei fiori si confrontano, si scontrano, si divertono e giocano con il pubblico tra leggerezza e momenti di riflessione sul bisogno di vivere questi tempi difficili come un’occasione di rinnovamento e di rinascita.
Accanto a Kerouach, Ginsberg, Gregory Corso e Henry Miller siedono con dignità gli sketch di Valter Chiari, Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello, Peppino de Filippo e Nino Taranto. La colonna sonora non può che essere basata sugli indimenticabili successi dei Dik Dik, Camaleonti, I Corvi, Patty Pravo e Caterina Caselli. Questo Varietà al tempo stesso affronta temi universali e ritrae in tutta la loro poetica semplicità i caratteri fondanti della cultura popolare rendendola esportabile, universale e curiosa per qualsiasi tipo di pubblico.

Lunedì 26 agosto, ore 21.30
MOMBERCELLI, piazza Unione Europea
CHI SPETA CHI SPERA
commedia comica in due atti di Giulio Berruquier
con Matteo Amerio, Giovanna Mogliotti, Sergio Di Grado, Franca Ramello, Giulio Berruquier
Compagnia ‘dla Baudetta

Dopo il diluvio universale, che nei tempi remoti ha spazzato via l’umanità corrotta, una nuova terribile minaccia si annuncia dalle profondità del cosmo: ne è convinto il prof. Alzeimer, che ha avvistato un enorme asteroide in traiettoria di impatto con la terra. Sarà la fine per il nostro mondo.
Attraverso le notizie in tempo reale diramate da un noto telegiornale, la popolazione si prepara all’infausto evento…senza però troppa fretta, e stranamente senza rinunciare comunque al quotidiano, ai piccoli “riti” e piaceri di tutti i giorni.
Mentre due suore vogliono appianare i debiti del convento per non avere “conti in sospeso” quando si troveranno alla presenza del Creatore, c’è sempre chi trova la maniera di approfittare di ogni situazione.
Chi speta…chi spera.

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Tutte le serate sono ad ingresso gratuito con degustazione accompagnata da vini locali offerta dalle Amministrazioni locali