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Suggerimenti:

Le Tradizioni del nostro territorio sono "raccontate" nei musei che raccolgono le testimonianze del passato contadino.

 

Degne di nota anche tutte le sagre di paese e soprattutto il Festival delle Sagre che si tiene ogni anno, la 2° domenica di Settembre ad Asti.

 

Leggi anche le Tradizioni popolari nella vecchia Asti

I musei della tradizione:

 

 

Agliano Terme

Museo "Le terre del Barbera"

dove: c/o Istituto per le ricerche sul Barbera, Reg. San Rocco, 80, tel. +39.0141.954.286

quando: su appuntamento

Fa parte del Museo diffuso della civiltà rurale di Astesana

Asti

Gli anziani raccontano: luoghi ed eventi di Asti nel Novecento

Quando la storia di una città entra a far parte della storia personale dei suoi abitanti, è la memoria a caratterizzare l'identità sociale della collettività ...

Canelli

CATTEDRALI SOTTERRANEE: 

quando: su prenotazione (almeno 2 giorni prima), nei giorni delle manifestazioni più importanti:  gli Eventi a Canelli

Le cantine di invecchiamento dello spumante sono vere e proprie cattedrali sotterranee che si diramano sotto la città, capolavori d’ingegneria e di architettura enologica dove milioni di bottiglie, lasciate a fermentare alla temperatura costante di 12-14 gradi, assumono gli aromi e i sapori tipici dello spumante e del vino Canellese

 

Museo Bocchino e Cantine Contratto

dove: Via Giuliani 56/88; tel. +39. 0141.823.349 /810.01; www.contratto.it,

Raccolta di reperti storici della distillazione, conservati nelle cantine di invecchiamento dei distillati della ditta Bocchino. Nei pressi del museo, è possibile visitare le cantine Contratto, dalle sale Liberty dell'enoteca, si scende sottoterra attraverso la galleria Sempione, un emozionante scoperta di chilometri di cunicoli dove sono conservate migliai bottiglie. Fa parte del Museo diffuso della civiltà rurale di Astesana

Centro per la cultura e l'arte, Cantine Bosca

dove: Via Giuliani 21; tel. +39.0141.967.711; www.bosca.it, gratuito (2008) Opere d'arte moderna e contemporanea accostate ai vini rendono suggestivo questo scenario unico al mondo

Cantine Coppo

dove: Via Alba 66, tel. +39.0141.823.146; www.coppo.it

quando: durante la settimana senza prenotazione alle 11.00 e alle 16.30, durante il week end su prenotazione, visita con degustazione 10€ (2008)

Museo e Cantine Gancia

dove: C.so Libertà 66; tel. +39. 0141.830.212, www.gancia.it

quando: lun-dom 10-12; 15-17.30 su appuntamento, 5 € - 10 € a seconda del tipo di degustazione scelta (2008) In queste cantine è nato più di 150 anni fa il primo spumante d'Italia. Fa parte del Museo diffuso della civiltà rurale di Astesana

MUSA museo multimediale del Sud Astigiano

dove: Via Giuliani 29; tel. +39. 0141.823.349 /810.01; www.muvistep.it

quando: contattando l'ufficio informazioni IAT allo stesso indirizzo, tel. +39.0141.820.280, lun 10-13, mar-ven 10-13/13.30-16.30, sab 9.30-12.30, dom durante manifestazioni

Un vero e proprio viaggio in più di 150 anni di vocazione enologica italiana, un percorso attraverso una filosofia di vita e una cultura che da contadina è via via diventata imprenditoriale, all'interno di un paesaggio unico al mondo, straordinariamente e orgogliosamente italiano. Opera realizzata da Angelo Cucchi, su progetto di Eugenio Guglielminetti, è stato progettato in modo da poter essere aggiornato e trasformato nel tempo

Castagnole Lanze

Museo della civiltà contadina della Bassa Langa e dell'Alto Monferrato

dove: Via Alfieri 12, tel. +39.0141.878.353 / 207 / 310

quando: sab e dom 9-2, 15-18

Ambienti delle tipiche abitazioni rurali dei primi anni del Novecento: la cucina, la camera da letto e il portico con gli attrezzi per la coltivazione dei campi, la cantina. Il Museo ha sede in un palazzo settecentesco. fa parte del Museo diffuso della civiltà rurale di Astesana

Castell'Alfero

Museo etnografico 'L Ciar

dove: Palazzo Municipale, P.za Castello, www.museolciar.com, www.castellalfero.net

quando:  su appuntamento, tel. +39.0141.204.316/204.127

Nei sotterranei del castello sono state raccolte testimonianze della vita passata

Castelnuovo Don Bosco

Xiloteca

dove: Fraz. Morialdo 82; tel. +39.011.987.201.4;

 

Museo della Vita Contadina dell'800

dove: Loc. Colle Don Bosco 30, tel. +39.011.987.697.6

quandolun - sab 10-12, 14.30-17, dom 10-12, 14-17, gratuito (2008)

L'ambiente contadino dell'800 in cui si è sviluppata l'infanzia e l'adolescenza di San Giovanni Bosco. rappresentato per mezzo di una fedele ricostruzione degli ambienti di una casa rurale, oggetti della vita familiare, del lavoro domestico, del lavoro nei campi, soprattutto nella coltivazione del grano, del granoturco e della vite.

Cisterna d'Asti

Museo di Arti & Mestieri di un tempo

dove: P.za Hope 1; tel. +39.0141.979.021 / 118. www.museoartiemestieri.it

quando: tutto l'anno, mar-dom 15-19 (tranne le dom. di Dicembre e Gennaio); 4€ (2008) 

All'interno del Castello Medioevale, oltre 5.000 attrezzi del Mondo Contadino che danno al visitatore una fedele rappresentazione del suo vivere quotidiano. All'interno delle sale del museo sono state ricostruite le antiche botteghe artigiane del passato: bottaio, fornaio, sarto, arrotino, torronaio ecc.

Costigliole d'Asti

Museo "Barbera: Paesaggio e civiltà rurale"

dove: Palazzo Comunale, Via Roma 9, ingresso Cantina Comunale dei Vini; tel. +39.0141.962.211, www.costigliole.it
quando: su appuntamento
Percorso tematico, allestito nelle antiche cantine del Palazzo Comunale, che documenta gli elementi tipici del paesaggio e della storia costigliolese, gli aspetti tecnici produttivi della viticoltura, soprattutto del vitigno barbera
. Museo diffuso della civiltà rurale di Astesana

 

Museo "L'arte sacra"

dove: Confraternita di San Gerolamo, Via Serratrice 11, tel. +39.0141.966.082 / 409

quando: su prenotazione

Oggetti sacri (conservati in diverse teche) quali paramenti liturgici e statue lignee, provenienti dalle parrocchie di Costigliole d’Asti ed appartenenti alle Confraternite di San Gerolamo e della Misericordia. Fa parte del Museo diffuso della civiltà rurale di Astesana

Grazzano Badoglio

Scavo Archeologico simulato

tel. +39.0141.999.914 / 011.648.176

 

Casa e Museo del Maresciallo Badoglio

dove: Via Badoglio 20, tel. +39.0141.925.140 / 333.925.305.6, www.badoglio.it

quando: festivi 16-19, feriali su prenotazione

Casa natale, ricordi e testimonianze storiche sull'attività del Maresciallo Pietro Badoglio.

Magliano Alfieri

Museo delle Arti e Tradizioni Popolari Sezione della Cultura del gesso

dove: Via Alfieri 4; tel. +39.0173.661.17 / 333.565.231.2

quando: da apr a ott, dom 11-12.30 , 15-18; 3€ (2008)

Nell'ala est del castello, è documentata una particolarissima tecnica costruttiva usata per decorare i solai con gesso in rilievo nelle case contadine del Roero, del Monferrato e della Bassa Langa (XVI-XIX secolo). La Sezione della Cultura del Gesso del Museo di Arti e Tradizioni Popolari è focalizzata soprattutto sulla produzione dei soffitti delle case di campagna.

Moncalvo

Museo Civico

Museo delle Opere di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo

Moncucco Torinese

Museo del Gesso

dove: P.za Statuto, tel. municipio +39.011.987.470.1, www.comune.moncucco.asti.it

quando:   Castelli Aperti; resto dell'anno su prenotazione, gratuito, museo 3€ (2008)

All'interno del Castello dei Grisella, illustra le diverse fasi di lavorazione in epoca preindustriale di questa caratteristica pietra locale e i suoi vari impieghi nell'edilizia rurale del Basso Monferrato. Svolge anche attività di promozione per l'arte contemporanea.

Montechiaro d'Asti

Ecomuseo Regionale del Basso Monferrato Astigiano. "Costruire oggi la memoria di domani"

dove: Strada Stazione 9 tel. +39.0141.999.914, www.ecomusei.net, www.regione.piemonte.it/turismo/ecomusei/asti.asp

L'area dell'ecomuseo coinvolge 73 musei posti a Nord del Tanaro. Programmi didattici volti ad interpretare la memoria del territorio utilizzando gli strumenti operativi delle arti: letteratura, musica, arti della scena, arti plastiche, teatro di figura, fotografia, danza. Collaborazioni con i settori produttivi artigianali e agricoli per perpetrare la memoria locale attraverso l'iterazione di un "saper fare" che diventa moderno ma mantiene salde le radici del proprio passato e della propria tradizione. Fanno parte di questa rete musealeCastello d'Annone (il parco archeologico), Capriglio (il museo degli strumenti agricoli a motore), il museo 'l Ciar di Castell'Alfero, la xiloteca di Castelnuovo Don Bosco, Chiusano (il museo delle confraternite), Cinaglio (la gipsoteca), il museo degli antichi mestieri di Cisterna d'Asti, Pino d'Asti (il museo degli strumenti da falegname e da ebanista), Moncalvo (il museo delle opere di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo), il castello di Cortanze, la chiesa romanica di S. Secondo a Cortazzone, la chiesa romanica dei S.S. Nazario e Celso a Montechiaro, il castello con la chiesa di Sant'Andrea ed i suoi affreschi, le meridiane, la chiesa romanica di S. Lorenzo a Montiglio Monferrato, la mostra sul romanico nell'Abbazia di Vezzolano,Villafranca (gli argenti di Monsignor Migliavacca)

Nizza Monferrato

Museo Bersano di contadinerie e stampe antiche sul vino

dove: P.za Dante 21, di fronte alla stazione ferroviaria, www.bersano.it, tel +39.0141.726.672/721.273

quando: Aprile-Luglio e Settembre-Ottobre lunedi-venerdi 10-12.30, 14.30-18, domenica e festivi su prenotazione (chiusura: Novembre-Marzo, Agosto), ingr. gratuito (2009).
Fu istituito, insieme al prestigioso "Premio Paisan Vignaiolo", dall'avv. Arturo Bersano (morto nel 1978), fondatore dell'omonima azienda vinicola, una delle maggiori della provincia. Arturo Bersano diede vita a uno dei più apprezzati musei della civiltà enoico-contadina. Egli promosse tale iniziativa con l'intento di conservare ai posteri i principali strumenti del mondo agricolo prodotti nella campagna monferrina e langarola. Spadroneggiano i vari tipi di recipienti, come bicchieri e calici, spessi per durare nel tempo, pinte straordinarie, quarti di brenta soffiati nel vetro scuro di Poirino, solidi mastelli per tirare il vino e tini dove l'uva fermentava, grandi botti di cantina e i barlet omaggio per mediatori e carrettieri che avevano misure molto varie, perché rapportate alla generosità dei contadini. Sono presenti anche bellissimi torchi del '600-'700 a vite centrale discendente e torchi, detti alla genovese, muniti di due grandi viti verticali. La loro maestosa semplicità è simbolo di dedizione al lavoro vignaiolo. Nell'ombroso e ricco cortile interno del Museo, si aprono le ricostruzioni di cantine antiche, non mancano sorprese, tra le quali una autentica locomotiva a vapore. Fra gli attrezzi sono presenti anche zappe, secchie, paioli, mortai, setacci, zangole, moschiere in vetro, lanterne e zucche cave per portarci l'acqua. Le raccolte datano un'epoca più recente rispetto alle Contadinerie: sono degli anni '60 e raccontano quattro secoli di stampe ed etichette rare. Vi sono etichette di tutti i tipi: dipinte a mano, con caricature, stampate in caratteri estremamente sofisticati. Tra le rarità: Il Figliol Prodigo di Callot, due stampe dei disegni di Watteau, le caricature francesi di Daumier, Gavarni, Travies, le acquetinte inglesi su pergamena. Il museo organizza spettacoli, serate culturali e ospita la Confraternita della Bagna Cauda.
Fa parte del Museo diffuso della civiltà rurale di Astesana.

Pino d'Asti

La collezione di strumenti per la lavorazione del legno

Museo del formaggio Roccaverano
dove: Via Bruno 8, tel. +39.0144.932.44
quando: su appuntamento.

Etnografia locale, lavorazione della Robiola di Roccaverano

Rocchetta Tanaro

Museo delle contadinerie e del fiume Tanaro "Il fiume, il tartufo, l'ampelografia"

dove: Piazza Italia (Fattoria del castello) tel. +39.0141.644.123
quando: su appuntamento.
In due sale del complesso "La Fattoria" (che faceva parte del castello della famiglia Incisa, ora di proprietà comunale) sono esposti vecchi attrezzi agricoli e pubblicazioni dedicate al Fiume Tanaro e alle variazioni del suo corso, evidenziate anche in una bella cartina. In fase di allestimento due nuove sezioni dedicate al tartufo e all'ampelografia. Fa parte del Museo diffuso della civiltà rurale di Astesana.

Santo Stefano Belbo

La Casa di Nuto

Allestito nel suo laboratorio di falegnameria, il Museo ripercorre la figura di Pinolo Scaglione, musicista, costruttore di bigonce per tutta la Valle Belbo, amico fraterno di Cesare Pavese, divenuto protagonista con il nome di Nuto ne La luna e i falò, L’allestimento fa rivivere con effetti scenografici le stanze dove Pinolo-Nuto ha lavorato, suonato il clarino, raccolto foto, quadri, lettere e dove ha accolto gli amici di Cesare.

Pavese gli ha dedicato il componimento Fumatori di carta, pubblicato nella sua prima raccolta di poesie Lavorare stanca. La lunga frequentazione di Pinolo con Cesare inizia fin dai tempi dell’infanzia ed continua tutta la vita. Pinolo ha saputo capire i turbamenti dell’amico e ha alimentato la sua fantasia letteraria con i racconti dei luoghi e delle vicende contadine, che sono divenuti la trama e i personaggi del La luna e i falò.  Dopo la morte di Pavese Pinolo-Nuto ne ha alimentato la memoria narrando la sua amicizia con lo scrittore ai tanti ammiratori di Pavese che arrivavano alla sua falegnameria per conoscere meglio i luoghi del romanzo.

Il progetto del Museo è curato da Laurana Lajolo e Luciano Rosso. Nel locale del laboratorio viene ricollocata la falegnameria con gli attrezzi e la descrizione delle operazioni di lavoro lasciata dallo stesso Scaglione, con la  riproduzione dei rumori dei macchinari e dell’odore di trucioli descritti da Pavese. Qui  trovano posto anche il bancone e i manufatti del fratello di Pinolo, Candido Scaglione, anche lui falegname e raffinato costruttore di violini, violoncelli e di tavolini intarsiati con le note di Bach. Pannelli esplicativi segnano le tappe della vita di Pinolo e spiegano con le sue parole l’arte manuale di costruire bigonce. Il laboratorio si affaccia su un giardinetto, dove sono collocati cinque pannelli con fotografie dei momenti principali della vita di Scaglione e una sua sagoma con in mano La luna e i falò, posta su una panchina, invita alla lettura. Nel secondo locale, che Pinolo stesso aveva ordinato come un museo, vengono lasciati i mobili e gli oggetti così come li aveva disposti lui e viene inserito lo spazio della musica del Nuto suonatore di clarino e maestro della banda di S. Stefano: un’installazione di ballo a palchetto rievoca le feste di paese con i suoni di valzer e mazurche composti dallo stesso Scaglione. I pannelli rievocano storie e atmosfere de La luna e i falò con i brani del romanzo e con la testimonianza di Pinolo-Nuto su come è nata l’ispirazione in Pavese di scrivere quel che è stato il suo ultimo libro. L’esterno della falegnameria è allestito sulla base delle vecchie fotografie di quando il laboratorio era in funzione.

Vinchio

Museo "Vinchio, la sua terra, la sua gente"

dove: ex Lazzaretto, Via Cap. E. Lajolo 12a

quando: sab 16-18, dom 10-12. Nei giorni feriali telefonare in municipio tel. +39.0141.950.120
La parte dedicata al ciclo della vite e del vino è organizzata secondo le scadenze stagionali del lavoro contadino nella vigna. L'altra sezione dedicata alla Riserva naturale della Val Sarmassa è allestita con reperti fossili, fotografie e indicazione dei percorsi. Fa parte del Museo diffuso della civiltà rurale di Astesana.

 

Museo multimediale sulle opere e la personalità di Davide Lajolo "Vinchio è il mio nido".

dove: Via Cap. E. Lajolo 12, tel. +39.0141.950.120 (municipio), www.fondazionedavidelajolo.it, www.davidelajolo.it

quando: sab 16-19; dom 10-12  su prenotazione telefonando in municipio tel. +39.0141.950.120, ingr. gratuito (2008)

La mostra permanente è composta da un montaggio di fotografie, lettere, poesie, su sfondi significativi famigliari allo scrittore. Ne emerge un percorso biografico che è anche la storia di una generazione chiamata a scelte di vita epocali che Lajolo ha vissuto in prima persona e raccontato nei suoi libri. Sono esposti oggetti appartenuti allo scrittore ed è a disposizione una sezione video. I capitoli del museo multimediale sono: I mé (la mia gente); il partigiano; il giornalista; il paese (Vinchio è il mio nido); il deputato; lo scrittore.

 

 

Itinerari guidati sulle tracce di Lajolo, Pavese e Fenoglio?

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ultimo aggiornamento: 05/07/2009