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CASTELLO DEI PALEOLOGI, ACQUI TERME CASTELLO MEDIOEVALE DI CISTERNA D'ASTI CASTELLO DI MONCUCCO TORINESE CASTELLO DI MONTIGLIO MONFERRATO - Borsarelli di Rifreddo CASTELLO DI CORTANZE CASTELLO DI FRINCO CASTELLO DEI CONTI D'AMICO, CASTELL'ALFERO CASTELLO DI MONTEMAGNO PALAZZO CALLORI, VIGNALE M.TO CASTELLO REALE DI CARLO FELICE, GOVONE CASTELLO DEGLI ALFIERI DI MAGLIANO CASTELLO DI GUARENE CASTELLO DI MOASCA CASTELLO DEI MARCHESI FAA' DI BRUNO CASTELLO GANCIA, CANELLI CASTELLI DI COSTIGLIOLE E BURIO il castello di Monale  IL CASTELLO DI CALOSSO TORRE E CAPPELLA DEI RIVALBA

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Suggerimenti:

" ... nell'esultante di castella e vigne, suol d'Aleramo"

Giosuè Carducci

L’astigiano conserva un buon numero di Castelli : Piea, San Martino Alfieri con la sua splendida costruzione ottocentesca, Castell’Alfero, Montiglio, Costigliole, già residenza della contessa di Castiglione, oggi sede di una scuola internazionale di cucina italiana e del Parco Culturale del Premio Grinzane Cavour, Cisterna al cui interno è allestito il Museo di Arti e Mestieri di un Tempo che ricostruisce botteghe artigiane e attività ormai perdute.
 

Monferrato, Langhe e Roero sono ricchi di testimonianze medievali,  vi sono ancora imponenti strutture che ricordano le battaglie a difesa delle colline dei vari Marchesati.

Alcuni castelli sono stati restaurati o ricostruiti negli stili di epoche successive e custodiscono le tracce della Storia del nostro territorio.

 

Leggendo: Castelli Medievali, le sentinelle del Passato

 

Scopri i Castelli attraverso i Video

I Castelli sulle vie del vino

In Piemonte i castelli sono 1200, purtroppo non tutti integri. Nel solo Astigiano i manieri sono 143 e le torri 503 ...

Castello dei Paleologi. Museo Archeologico Comunale.

dove: Via Morelli 2, tel. Museo +39.0144.575.55,  tel. IAT +30.0144. 322.142, www.acquimusei.it

quando: tutto l'anno, mer-sab 9.30-12.30, 15.30-18.30, dom 15.30-18.30; visite guidate dom dal 14/06/09 al 27/11/09; 5€ (2009).

Gli imponenti bastioni del Castello si ergono sulla sommità di un colle. La costruzione ha origini molto antiche: le leggende narrano di una prima struttura eretta già in epoca tardo romana, a presidio di quella strada per Alessandria che si svolge oggi parallela al tracciato dell’antica via “Aemilia Scauri”. Distrutto dagli Unni nel 452 d.C., in età medievale il castello venne riedificato come dimora vescovile per poi essere nuovamente offeso durante l’assedio di Carlo I d’Angiò; acquisito dagli Aleramici, fu conquistato nel 1430 dagli Sforza. Con il ritorno al governo dei marchesi di Monferrato, venne adibito a roccaforte militare, subendo l’assedio spagnolo nel 1647 e quello francese cent’anni dopo.  Passò ai Savoia nel '600 e '700. Oggi ospita il Carcere Giudiziario ed il Museo Archeologico Comunale, uno dei più importanti del Piemonte. Nell'ampio parco si trova un giardino botanico ed oasi naturale rifugio di uccelli, anfibi e piccoli mammiferi (Birdgarden).

Nel Polo Museale del Comune di Acqui Terme, presso il Castello dei Paleologi ha sede anche il Museo della Biennale Internazionale dell'Incisione (www.acquiprint.it) che contiene circa 3000 opere di calcografia - acquaforte su rame o zinco, acquatinta, silografia in bianco e nero e a colori, maniera nera tradizionale e a berceau, ceramolle, puntasecca, acido diretto, mezzatinta, colofonia, rilievo calcografico, linoleumgrafìa, rotellino, plurilastra, intaglio, bulino. Della collezione fanno parte opere dei maggiori incisori italiani: Barbisan, Beuchat, Calandri, Castellani, Della Torre, Donna, Mastroianni, Spacai, Napoleone, Kantor, Ruggeri, Scano, Locci, Facchinetti, Ferroni, Mezzadra, Menegon, Morena, Missieri, Rampinelli, Aime, Cotugno, Disertori, Quadrio, Turria, Ceschin, Zaiiani. Notevole è anche la collezione di Maestri stranieri. Vi è, inoltre, una sezione dedicata alla raccolta delle lastre incise. Il Museo è sede di una Biblioteca specializzata in Incisione Contemporanea, ricca di cataloghi di Artisti e di trattati. La visita e la consultazione sono su richiesta.

Castello dei Marchesi Faà di Bruno.

dove: Piazza Roma (parte alta del paese)

quando: non visitabile all'interno

Di proprietà della Famiglia Faà da più di quattrocento anni, sorge compatto e maestoso dominando i territori circostanti. E' stato costruito utilizzando quasi esclusivamente materiale locale e cioè la terra monferrina impastata nelle varie sfumature del cotto e del mattone tale da rendere la costruzione come uno sperone di roccia. La struttura architettonica è una commistione di elementi tipici  del palazzo signorile-nobiliare e caratteristiche castellane che trova il suo momento di massima espressione sulla facciata occidentale dove al piano terra si apre un elegante ingresso preceduto da una scala a due bracci con affaccio in un giardino invernale mentre al primo piano abbiamo mattoni a faccia vista, decorazioni a denti di sega nella parte sottostante il tetto e le due torrette pensili laterali. All’interno, le sale risultano affrescate con pitture e stucchi di pregio. Fra tutte le sale quella di maggior interesse risulta il grande salone detto “Sala delle Feste”, finemente affrescata con colori vivaci e toni intensi che celebrano il trionfo del profano e del pagano di natura mitologica. Di notevole interesse sono anche le sale dette del “Primo Salotto” e del “Paradiso”, anch’esse finemente affrescate con temi di natura biblico-religiosa. Nell’Archivio Segreto sembrano custodite numerose edizioni rare dei secoli XV, XVI e XVII ed una collezione di preziose pergamene.

dove: P.zza Castello 7, tel. +39.0141.853.126 / 335.597.131.5,

quando:  Castelli Aperti, 3€ (2008)

Il castello, antecedente l'anno Mille ed ancora in buono stato, è caratterizzato da una massiccia torre cilindrica ornata da merli guelfi e archetti pensili. Sul lato nord-est si rivelano particolari tipici delle fortezze (aperture delle bocche da fuoco, feritoie per gli arcieri) ed un magnifico portale barocco ricavato nelle mura del castello nel '600 perfettamente restaurato. La visita comprende anche l'antico salone, la cappella, dedicata a S. Alessandro Sauli morto proprio in questo luogo, i sotterranei ed il parco da cui si gode un panorama incantevole. Da segnalare il borgo medioevale

Canelli

Castello Gancia, ex Scarampi-Crivelli.

dove: Via del Castello 33
quando:  non visitabile

Dimora signorile barocca, restaurata nel 1930 dall'architetto Arturo Midana su incarico della famiglia Gancia, ha sostituito l'imponente maniero medioevale distrutto nel 1617 durante la guerra contro il Monferrato. Ha un grande giardino interno.

Castello dei Conti d'Amico

dove:  Palazzo Municipale, P.za Castello 2, tel. +39.0141.406.611, www.castellalfero.net

quando:  Castelli Aperti; 5€ (2008)

Costruito nel '200 dal comune di Asti a difesa delle incursioni dei comuni limitrofi, oggi il maniero ha aspetto settecentesco (forse su disegno di Benedetto Alfieri) ed è sede del palazzo comunale . Notevoli per pregio artistico la Sala Rossa e la Sala Verde. Nei sotterranei del castello sono state raccolte testimonianze della vita passata nel museo etnografico 'L Ciar. Ospita anche il Teatro Comunale e l'ufficio turistico.

Opuscolo

 

Torre della Madonna del Castello dei Rivalba

dove:  Visualizzazione ingrandita della mappa, tel. +39.011.987.616.5 / 347.718.375.53, www.isignoridirivalba.it

quando: Castelli Aperti; ingr. gratuito (2008)

La torre è quel che resta del castello medioevale distrutto nel '300, funge da torre campanaria alla chiesa barocca della Madonna del Castello, sorta sulle fondamenta del castello.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

foto gentilmente concessa da I Signori di Rivalba

Castello Medioevale.

dove: P.za Hope 1; tel. +39.0141.979.021 / 118. www.museoartiemestieri.it

quando: tutto l'anno, mar-dom 15-19 (tranne le dom. di Dicembre e Gennaio); 4€ (2008) 

Il complesso si erge sul colle più alto del paese e domina tutto il circondario; a simbolo del Potere del Signore si staglia l’imponente torre quadrata, alta circa trenta metri. Il castello presenta pianta rettangolare e vi si accede attraverso una torre-porta, decorata da fasce di mattoni alternate a cornici losangate. L’attuale configurazione architettonica nasce verso fine del Seicento, quando il recinto fortificato viene trasformato in residenza nobiliare di campagna dalla Famiglia Del Pozzo. Con la fine del Settecento vengono completati gli ultimi rimaneggiamenti e ampliamenti ancora oggi visibili. In uno dei saloni si trova una grande cisterna, da cui deriva il toponimo del paese. Sotto al complesso sono stati rinvenuti alcuni cunicoli, scavati nell’arenaria, che collegano il Castello al Pozzo e al Giardino inferiore. Di pregevole fattura è il cunicolo sotto il Cortile, ad arco slanciato, con sei nicchie laterali quasi tutte decorate da uno zoccolo con bassorilievi. Ospita il Museo di Arti & Mestieri di un tempo.

 

dove: P.za V. Veneto (P.za del Municipio), www.castellodicortanze.it, Visualizzazione ingrandita della mappa

quando:  Castelli Aperti, su prenotazione tel. +39.0141.690.917 / 979.021; ingr. gratuito (2008);

Fortezza grande e possente, richiama l'architettura militare trecentesca, tra le poche che conserva ancora quasi integralmente l'aspetto esterno medioevale, è completamente restaurato con interni molto belli. E' una delle sedi del Parco Culturale del Premio Grinzane Cavour (www.grinzane.it). Scopri la Leggenda del fantasma che abita in questo castello...

 

dove: P.za  Vittorio Emanuele II 10

quando: tel. +39.0141.962.202 / 11 / 17 (Municipio), www.costigliole.it

Il castello dei conti Verasis-Asinari, a pianta quadrata con quattro torri angolari e circondato da un ampio parco, oggi ha l'aspetto di una signorile dimora settecentesca ma la sua storia è millenaria. La posizione strategica e la sua vocazione al commercio lo pongono al centro delle lotte di potere tra gli illustri casati che se lo contesero. Di particolare pregio, è lo scalone a ponente opera di Filippo Juvara, che varia a seconda del piano a cui si accede. Nel 1775, si festeggiò il re Vittorio Amedeo III che visitò il castello e nel 1821 ospitò il marchese Carlo Asinari ed altri liberali, prima dell’esilio dovuto ai moti costituzionali. Nel mese di luglio 1854 vi giunse, sposa di Francesco Verasis, la contessa di Castiglione, ambasciatrice di Cavour alla corte di Napoleone III. Oggi è sede principale del Parco Culturale del Premio Grinzane Cavour (www.grinzane.it), che organizza mostre e manifestazioni per la tutela e valorizzazione del territorio, e dell'ICIF (Italian Culinary Institute for Foreigners www.icif.com), dove cuochi da tutto il mondo apprendono i segreti dell'enogastronomia italiana. Sarà destinato a Museo Nazionale del Territorio e Centro di documentazione e foresteria per scrittori e giovani. Parco pubblico.

 

Castello di Burio

dove: Via Castello 5, fraz. Burio (pochi km a Sud di Costigliole), tel. +41.793.305.171

quando: Castelli Aperti, ingr. gratuito (2008)

Il castello della frazione Burio (forse del XIV secolo), già dei Pelletta di Asti, è una fortificazione, con corpi di epoche diverse, eretta su una altura con grande effetto scenografico. Gli interni sono stati rifatti in epoca barocca.

dove: frinco.interfree.it

quando: privato, non visitabile

In posizione dominante, l'imponente mole del castello ha conservato l'originale carattere di struttura difensiva, che per secoli ha controllato il transito nella valle sottostante. La strada di accesso si inerpica a tornanti tra le case del paese sino alla base della fabbrica, dove le arcate del versante meridionale, avvolgendo il terrapieno della sommità collinare, fungono da bastionatura. La torre circolare costituisce, con l'unito edificio a tre piani, la parte più antica de castello, dove sono ancora visibili la merlatura alla ghibellina, il coronamento seghettato e a denti di lupo e vi scorgono tracce di monofore e di fregi in cotto. La chiesa parrocchiale, neogotica, fu collegata al lato orientale del maniero per permettere l'accesso diretto ai Signori di Frinco. Le strutture sotterranee sono formate da scantinati e gallerie di collegamento con un pozzo irto di lance acuminate in cui venivano fatti precipitare ospiti indesiderati tramite una botola celata nel pavimento di una stanza. Il castello è da sempre stato proprietà dei vari feudatari di Frinco, nell'ordine Pelletta, Turco, Mazzetti, poi dei marchesi Incisa di Camerana i quali lo vendettero nel 1893 agli Oblati di San Giuseppe che lo adibirono a casa estiva per i propri studenti. Nel periodo della prima guerra mondiale i locali del maniero ospitarono dei prigionieri di guerra Austro-ungarici, i quali vennero utilizzati per ridisegnare il corso del torrente Versa che sino ad allora era tortuoso e provocava spesso alluvioni. Nel 1992 il castello è acquistato dalla famiglia lombarda Pica Alfieri che tutt'ora ne detiene la proprietà.

Castello Reale di Carlo Felice  

dove: P.za Roma 1, tel. +39.0173.581.03 /588.09, www.comune.govone.cn.it

quando: da marzo a giugno e da settembre a ottobre domenica ore 10-12 e 15-18, a luglio e agosto domenica ore 10-12 e 16-19, durante la settimana su prenotazione; visite guidate, € 3 (2009)

Di origine medioevale, fu ricostruito in stile barocco su disegni di Guarini e Benedetto Alfieri. Re Carlo Felice di Savoia e Maria Cristina di Savoia, agli inizi dell’Ottocento, rinnovarono il castello e il parco. Gli interni dell'appartamento reale sono conservati perfettamente; di gran pregio le stanze ornate da carte cinesi. Tra le sue stanze riecheggia il nome di Jean Jacques Rousseau che qui, giovanissimo, per conto dei Solaro, risistemò la biblioteca. Dal 2000 è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità ed è quindi rientrato sotto l'egida dell'UNESCO. La residenza sabauda è circondata da un giardino settecentesco all'italiana, disegnato da siepi di bosso e vialetti che confluiscono ad una fontana centrale e da un parco all’inglese, con viali di platani ed ippocastani. Nel parco un'antica aranciera comunemente chiamata "SERRA" è ora adibita a salone per convegni, incontri e manifestazioni culturali. I lavori di restauro di committenza sabauda si concentrarono, oltre che sugli interni sulla sistemazione del parco, per si possono individuare due fasi ben distinte. Una prima fase risale al XVIII secolo, all’epoca dei Solaro: si tratta di un giardino formale all’italiana, realizzato nella parte di terreno terrazzato all’interno delle antiche mura medioevali, applicando regole architettoniche di simmetria e regolarità e forme geometriche tipiche del giardino classico, mentre la seconda fase risale al XIX secolo, per committenza di Carlo Felice di Savoia su progetto di Xavier Kurten, all’epoca nominato da Carlo Alberto principe di Carignano, direttore del parco di Racconigi. Il progetto, caratterizzato dall’impianto di un parco all’inglese esteso sui lati nord e ovest del castello, manteneva invariati gli schemi esistenti creando effetti spettacolari, utilizzando nuove forme naturalistiche in opposizione a quelle geometriche e regolari del giardino classico che si manifestano nel libero impiego degli elementi naturali della vegetazione, delle acque con fontane e cascate o con oggetti scultorei e architettonici e dei movimenti del terreno. In pratica doveva imitare la natura e come il paesaggio naturale doveva essere scoperto, apprezzato, attraverso il movimento e verso ovest oltre le mura, collegato da un ponte egizio ad un grande bosco all'inglese, si creavano percorsi di attraversamento dello spazio progettato che si estendevano verso la collina di Craviano.  In autunno brillano i rossi ed i gialli degli ippocastani, dei platani e delle querce; in primavera i blu e gli azzurri dei muscari e delle pervinche e il rosso dei tulipani "Tulipa oculus solis Saint- Amans" che, come un regale tappeto rosso invade gran parte del sottobosco.  Questa specie di tulipani che fiorisce tra marzo e aprile, ha fiori di media misura a tepali appuntiti, scarlatti e vellutati, gli esterni più larghi degli interni, segnati alla base da una macchia nera, orlata di giallo verdastro. I tulipani "occhio di sole", da tempo naturalizzati nei terreni del Piemonte come in altre zone dell'Italia, erano molto diffusi specie nei terreni coltivati a vigneto ma sono ora pressoché scomparsi e mantenendo poche aree di diffusione. In questa occasione della fioritura, ogni anno a marzo a Govone si celebra la manifestazione Tulipani a Corte, invitando a passeggiare nel parco. Il roseto nell'area retrostante la Chiesa barocca dello Spirito Santo, realizzato basandosi sulla documentazione conservata nell'Archivio di Stato di Torino dove è descritta una splendida collezione di rose che impreziosiva il giardino dei Savoia,  presenta un'armoniosa combinazione fra le varie specie di rose antiche dal punto di vista storico, del periodo di fioritura, dei colori, dei profumi e della tipologia della pianta (arborea o rampicante).

Castello di Guarene.

dove: Via Alessandro Roero 2, tel. +39.0173.611.101/346; www.castellodiguarene.com

quando: su prenotazione o in occasione di mostre, 4€ (2008)

Costruzione ottimamente conservata, ispirata al classicismo del Juvarra con raffinati giardini all'italiana

 

Palazzo Re Rebaudengo. mostre d'arte contemporanea.

dove: Piazza del Municipio, tel. +39.011.379.760.0. www.fondsrr.org;

quando: da giu a sett, dom 14-19, 4€ (2008)

Edificio settecentesco trasformato in spazio espositivo per l'arte contemporanea dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

Castello degli Alfieri di Magliano.

dove: Via Alfieri 4; tel. +39.0173.661.17 / 333.565.231.2

quando: da apr a ott, dom 11-12.30 , 15-18; 3€ (2008)

Sorto sulle spoglie della fortezza medioevale come Residenza in stile Barocco, domina la Valle del Tanaro offrendo un panorama maestoso. Il castello è ricordato dal tragediografo Vittorio Alfieri che qui soggiornò nella sua giovinezza: la madre aveva sposato, in terze nozze, Giacinto Alfieri di Magliano. Il romanziere piemontese Beppe Fenoglio nelle pagine de "Il partigiano Johnny" evocava le "erte guazzose tenebre del crinale di Magliano". E' una delle sedi del Parco Culturale del Premio Grinzane Cavour (www.grinzane.it) ed ospita il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari Sezione della Cultura del gesso.

dove: P.za Trotelli Musso, tel. +39.0141.856.447; www.nerodistelle.it, www.comune.moasca.at.it

quando:  Castelli Aperti, ingr. gratuito (2008)

Costruito nel 1351 sulle rovine di una precedente fortificazione distrutta dopo un assedio, raggiunse il massimo fulgore nel XIX sec., quando fu arricchito con grando sale e camere a volta e dotato di un'immensa cantina. Cadde completamente in rovina nel dopoguerra ma oggi un attento restauro ha ridato vita alle tracce del passato splendore

 

 

Castello Scarampi

dove: P.za Gani, tel. +39.0141.669.116, www.castello-scarampi.it

quando: Castelli Aperti, 6€ (2008)

Costruito alla fine del '300 ad opera degli Scarampi poco più in basso del precedente distrutto nel 1305, conserva, nei lati più antichi, il fregio " a dente di sega" sotto la merlatura. La costruzione è posta in un parco composta dal frutteto, il picccolo giardino all'taliana ed il parco vero e proprio con semplici prati alternati a gruppi di alberi. La Bastita, a forma di L, ha caratteri tipicamente seicenteschi.

Castello dei Grisella

dove: P.za Statuto, tel. municipio +39.011.987.470.1, www.comune.moncucco.asti.it

quando:   Castelli Aperti; resto dell'anno su prenotazione, gratuito, museo 3€ (2008)

Imponente castello dei secoli XIV-XV, costituito da una massiccia struttura e recintato robuste mura, domina il paese con una magnifica vista panoramica che spazia dalle colline del Piemonte meridionale a quelle torinesi, a Superga e all'arco alpino. E' sede del Museo del Gesso e svolge attività di promozione per l'arte contemporanea. Nel '200 vi nacque lacopo da Moncucco che ricoprì la carica di Gran Maestro dell'Ordine dei Templari.

Castello di Montemagno.

dove: Via Conte Carlo Calvi / Via Castello, Visualizzazione ingrandita della mappa

quando: 1° e 3° mar da maggio a settembre 9-12

Sorto nel XIII-XIV sec., è uno dei meglio conservati dell'Astigiano e domina imponente sull'abitato. Oggi proprietà dei conti Calvi di Bergolo. La costruzione a pianta quadrata è coronata da merlature ghibelline e da due torri laterali che delimitano il fronte principale.

Il castello è circondato da un borgo con pianta ancora medioevale. Passeggiata panoramica dietro il castello

 

 

 

 

 

 

Castello di Rifreddo.

dove: P.za Umberto I 1, www.castello-montiglio.it

quando: Castelli Aperti,  su prenotazione tel. +39.0141.994.006/ 008 / 368. 335.447.6, ; 5€ (2008)

Castello medioevale (XIII-XVIII sec.) che domina la collina di Montiglio con la sua pianta irregolare a L allungata, ciò che rimane dell'originale pianta a U. Gli interni del castello sono sono stati fortemente alterati da interventi settecenteschi. Le grandi cantine furono utilizzate per la lavorazione e conservazione del vino. Nell'ampio giardino si trova la cappella di S.Andrea che conserva il più importante ciclo di affreschi trecenteschi del Piemonte. Dal 1164 fu di proprietà dei Marchesi del Monferrato e quindi teatro di lotte fra guelfi e ghibellini astesi. Vi risiedette il Marchese Bonifacio I, grande mecenate che ospitò famosi trovatori che qui composero note canzoni sulle leggende d'amore del castello stesso. Si ipotizza che qui Rambaldo de Vaqueiras compose la sua famossa Estampida. Oggi ospita manifestazioni musicali.

Castello con pianta a U, formato da diversi corpi di fabbrica. La facciata è in stile neoclassico. Su un'alta rupe si trova la parte più antica dell'XI secolo: la Torre d'angolo a pianta circolare che porta verso il parco . Lo splendido giardino è all'italiana con al centro pittoresca pescheria.

dove: P.za Italia 3, tel. +39.0141.901.641 / 393.938.853.56

quando: Castelli Aperti; 5€ (2008).

Castello settecentesco sede di mostre e aste di antiquariato, circondato da un ampio parco che lo nasconde quasi completamente.

Palazzo Callori. - Enoteca regionale del Monferrato

dove:  P.za del Popolo 12; tel. +39.0142.933.243. www.enotecadelmonferrato.it

quando: lun-ven 9-13, 13.30-16.30; sab e dom 10-12; 15-19 (2009)

Poco si conserva dell'antico castello medioevale che venne ricostruito in forme romantiche. Degna di nota è la cappella eretta dall'architetto Brocchi nel parco. La  parte più bella sono sicuramente le antiche cantine scavate nell’arenaria, sede dell’Enoteca Regionale del Monferrato, con esposizione dei più pregiati vini monferrini. Di nota il Parco ed il Panorama.

 

Guarene

Un castello nella storia

Mezzo secolo di storia piemontese è attraversato senza strepito ma non senza significato da un uomo singolare, conosciuto da pochi ma meritevole di maggior fama ...

 
 

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ultimo aggiornamento: 05/07/2009