Quando: 28/01/2011 - , 21.00
Dove: Asti, Sala del Coro “Benedetto Alfieri” , Archivio di Stato , via Govone 9
Civico Istituto di Musica “G. Verdi” tel. 0141/399089-088 e-mail: [email protected]
DUO POLIDORI – VOGHERA: Massimo Polidori, violoncello; Claudio Voghera, pianoforte
Robert SCHUMANN, Fantasiestücke Op. 73 - I Fantasiestücke Op. 73 (Zart und mit Ausdruck, Delicato con Espressione - Lebhaft, leicht, Animato, Leggero - Rasch und mit Feuer, Rapido e con fuoco) furono composti da Schumann nel 1949 a Dresda a 39 anni, durante uno dei suoi ultimi momenti creativi felici. I Phantasiestücke Op. 73 furono originariamente denominati Soirée-stucke. Schumann stesso ne previde la soluzione con violino o violoncello in alternativa al clarinetto. I tre movimenti sono pensati come un unico, ininterrotto discorso musicale e hanno uguale struttura e tonalità di La: minore nel primo e maggiore nel secondo e terzo. Max BRUCH, Kol Nidrei Op. 47 – E’ una composizione per violoncello e orchestra che Max Bruch completò a Liverpool. E’ un Adagio su 2 Melodie Ebraiche e consiste in una serie di variazioni su due temi giudaici. Il primo tema, che da il titolo al pezzo, è tratto dalla preghiera “Kol Nidre” da recitare durante i servizi pomeridiani nel Giorno dell’Espiazione. Il secondo tema si basa su una lirica di Byron. Olivier MESSIAEN, Louange à l’Éternité de Jésus - Il Quatuor pour la fin du Temps di Olivier Messiaen è considerato uno dei più alti esempi di musica cameristica del ventesimo secolo. Quando nel 1939 la Francia entrò in guerra, Messiaen fu chiamato alle armi e nel maggio del ’40, durante un’offensiva tedesca, venne catturato dal nemico. Fu trasferito nel campo di concentramento Stalag VIII A di Görlitz (al confine Sud-Ovest della Polonia). Messiaen scrisse il Quartetto per musicisti conosciuti durante la prigionia e fu eseguito il 15 gennaio del ’41, sotto la neve e in condizioni difficili, di fronte a tutti i prigionieri dello Stalag VIII A radunati in un piazzale gelato. Il Quatuor, ispirato all'Apocalisse, consta di otto movimenti, ognuno con titolo e introdotto da una breve spiegazione. Il quinto movimento è Louange à l’Éternité de Jésus (Lode all'Eternità di Gesù): Qui Gesù è inteso soprattutto come il Verbo. Una grande frase, infinitamente lenta, di violoncello, magnifica con amore e riverenza l'eternità di questo Verbo dolce e potente, "che gli anni non possono consumare". Maestosamente la melodia s'appiana, in una sorta di lontananza tenera e somma. "In principio era il Verbo, e il Verbo era in Dio, e il Verbo era Dio". Ludwig van BEETHOVEN, Sonata op. 69 n. 3 la maggiore - Le sonate per violoncello e pianoforte fanno parte delle opere realmente innovative di Beethoven. L'autore sviluppò in esse forme estremamente personali, lontane dagli schemi classici. Fu il primo grande compositore di sonate per violoncello e ne scrisse un ciclo di cinque; bisognerà poi aspettare fino a Brahms per trovarne altre opere per violoncello di tale livello. La Sonata n. 3 op. 69 è dedicata al barone Gleichenstein e fu composta nel 1808. La sua prima esecuzione avvenne nel 1812 (Czerny al pianoforte e Linke al violoncello).